Per 30 anni Reto Mayer ha vissuto, senza saperlo, con una perdita dell’udito. Quando finalmente ha individuato il problema e ha trovato gli apparecchi acustici adatti, è stato come il giorno e la notte. Ha potuto praticare nuovamente le sue attività preferite.
«Gli apparecchi acustici aiutano davvero.
Se lo avessi saputo prima, probabilmente avrei provato prima gli apparecchi acustici.»
Quando una cantante d’opera, di cui non ricorda il nome, si è esibita all’Opera, Reto Mayer non ha potuto condividere l’entusiasmo del pubblico. Mentre tutti erano entusiasti dell’esibizione della famosa cantante d’opera, Reto aveva trovato la sua voce un po’ piatta.
Ripensandoci, ha constatato che non si era trattato di un episodio isolato. Mancanza di comunicazioni e incomprensioni erano diventate costanti della sua vita quotidiana. Iniziò a chiedersi se il problema non dipendesse da lui.
«Quando si inizia a pensare che tutti attorno a te parlino in modo incomprensibile è probabile che il problema non dipenda dagli altri», spiega Reto. «Da quel momento ho cominciato a capire che il problema dipendeva da me.»
Si sospettava che soffrisse di una perdita dell'udito. Il problema non si era presentato all’improvviso, ma, come spesso accade nel caso delle perdite dell’udito, si era insinuato un poco alla volta. Questo ha reso difficile riconoscere il problema. L’acufene era uno dei sintomi principali della perdita dell’udito di Reto. Un fischio irritante all’orecchio, che si può ignorare a fatica, soprattutto in caso di contemporaneo calo dell’udito. A Reto era stato detto che il suo acufene era una malattia cronica, che non si poteva curare.
A causa di questa informazione, per molto tempo Reto pensò di non poter cambiare il proprio stato. Tuttavia scoprì che, sebbene l’acufene sia una malattia cronica e incurabile, c’è una possibilità di limitare i sintomi, o, quantomeno, di nasconderli in una certa misura. «Con gli apparecchi acustici si percepiscono tutti i rumori circostanti e l’acufene finisce in secondo piano. Naturalmente in questo modo non si cura l’acufene ma lo si fa diventare meno importante.»
Quando Reto si è infine sottoposto a un test dell'udito, ha scoperto di soffrire anche di una perdita dell'udito e gli sono stati dunque offerti degli apparecchi acustici. Grazie a questi apparecchi acustici di qualità ora Reto percepisce senza problemi tutti i suoni attorno a lui. Per la prima volta da tanto tempo può ascoltare nuovamente la musica, una delle sue attività preferite. Non sono più un problema nemmeno le conversazioni telefoniche, anzi. Reto può inoltre nuovamente apprezzare i suoni della natura, che per tutti noi sono scontati.
«Per un periodo di tempo piuttosto lungo non potevo sentire il canto degli uccelli», spiega Reto. «Adesso li sento tutti. C’è un enorme cinguettio di uccelli qui, sempre».